Luca 18:13

9 Versetti 9-14

Questa parabola doveva convincere alcuni che confidavano in se stessi di essere giusti e disprezzavano gli altri. Dio vede con quale disposizione e progetto veniamo a lui nelle sacre ordinanze. Ciò che disse il fariseo dimostra che confidava in se stesso di essere giusto. Possiamo supporre che fosse esente da peccati gravi e scandalosi. Tutto questo era molto buono e lodevole. Miserabile è la condizione di coloro che non raggiungono la rettitudine di questo fariseo, eppure non fu accettato; e perché no? Era salito al tempio per pregare, ma era pieno di sé e della propria bontà; non pensava che valesse la pena chiedere il favore e la grazia di Dio. Guardiamoci dal presentare al Signore devozioni orgogliose e dal disprezzare gli altri. Il discorso del pubblicano a Dio era pieno di umiltà, di pentimento per il peccato e di desiderio verso Dio. La sua preghiera era breve, ma efficace: "Dio sia misericordioso con me peccatore". Sia benedetto Dio, perché abbiamo questa breve preghiera come una preghiera esaudita e siamo sicuri che colui che l'ha pregata è tornato a casa sua giustificato, perché anche noi lo saremo, se la preghiamo come lui, per mezzo di Gesù Cristo. Egli si riconosceva peccatore per natura, per pratica, colpevole davanti a Dio. Non dipendeva che dalla misericordia di Dio; solo su quella faceva affidamento. La gloria di Dio è resistere ai superbi e dare grazia agli umili. La giustificazione viene da Dio in Cristo; perciò l'autocondannato, e non il giusto, è giustificato davanti a Dio.

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